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Social e sito, ecco gli strumenti sul Web delle imprese italiane

    Come eliminare un tag da Facebook ed evitare di essere taggati

    Il sito web resta il canale preferito dalle aziende italiane per presentarsi ai clienti, ma negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più anche l’interazione via social, a cominciare dalle pagine Facebook che azzerano tempi e distanze della comunicazione. Ma non sempre gli strumenti sono utilizzati al meglio.

    Le imprese si fanno social

    A fare il punto sulla situazione è uno studio realizzato dalla Università di Milano-Bicocca, che ha indagato sul rapporto tra le Pmi italiane e la comunicazione con i clienti (reali e potenziali) nell’epoca del Web; come accennato, risalta subito agli occhi la tendenza a utilizzare i canali dei social media, prettamente per informare (ma non solo), mentre il tradizionale sito-vetrina resta comunque uno strumento ritenuto indispensabile.

    Il sito web resta il preferito

    Per la precisione, il 97 per cento delle aziende campione di questa indagine hanno confermato di aver aperto un sito web istituzionale, da cui tendono innanzitutto a informare gli utenti del web su tutto ciò che concerne il loro ambito di azione.

    Eppure, non sempre questo canale è utilizzato in modo efficace, sia per quanto riguarda la progettazione che per gli aspetti legati alla stessa visualizzazione delle informazioni, anche a causa di problemi con l’approccio all’infrastruttura.

    Il supporto professionale

    Anche per utilizzare un sito, infatti, c’è bisogno di creare tutti i presupposti, sia di tipo strutturale (design e grafica) che di tipo contenutistico; un obiettivo per cui si rivela indispensabile il supporto professionale garantito da aziende come Flamenetworks, che tra i propri servizi offrono anche il cosiddetto hosting cms, ovvero la gestione dei software dedicati proprio ai contenuti sul Web, come WordPress, Joomla o Magento.

    I social mettono la freccia

    Accanto al sito, e nei casi più “evoluti” integrato alla strategia utilizzata per il portale, le aziende stanno usando con sempre più frequenza i social media per velocizzare l’interazione con la propria base clienti e, ovviamente, per allargare sempre più la platea. Il documento della Bicocca ha infatti evidenziato come nell’ultimo anno quasi tutti i social, a eccezione di Twitter e Google +, abbiano avuto picchi di utilizzo da parte delle Pmi italiane.

    Il re è Facebook

    Per la precisione, il 95 per cento delle imprese consultate dall’ateneo milanese ha attivato una pagina Facebook (affidandone la gestione, nella maggior parte dei casi, al “social media manager” e quindi a una figura professionale specializzata), in quanto ritenuto un canale privilegiato per pubblicità e commercio online. Grande attenzione anche per Instagram, che in un anno solo è passato dal 29 per cento al 69 per cento di utilizzo da parte delle Pmi.

    Calano solo Twitter e Google+

    Ottimi riscontri per LinkedIn, che dopo qualche anno di appannamento è tornato a essere molto utilizzato come piattaforma per mettere in contatto imprese, datori di lavoro e lavoratori, raggiungendo il 64 per cento delle scelte degli imprenditori nostrani, mentre come detto tra i social “testuali” calano ancora Twitter e Google +, forse ritenuti meno vocati all’attività di comunicazione di impresa.

    Sempre più video

    Sul fronte video, invece, il dominio di Youtube è praticamente incontrastato, e oggi sta acquisendo sempre più importanza anche per le imprese, che lo utilizzano in prevalenza per sponsorizzare i propri prodotti (anche attraverso gli influencer e in modalità velata), raggiungendo l’81 per cento delle preferenze.

    Le imprese italiane amano i social

    In generale, passando alle motivazioni per cui le aziende amano i social, al primo posto si segnala la possibilità di ridurre i costi della comunicazione, ma non mancano esempi di realtà con un approccio più strategico e innovativo: per questi imprenditori, i social sono uno strumento utile per migliorare la consapevolezza, la reputazione e il brand della loro società.